Dopo Livorno Ammiraglia, Cento anni di Accademia Navale, Aldo Santini ha scritto per Belforte un'altra storia-documento livornese, questa volta piccante e in fondo amara: la storia delle "case chiuse" con le loro avventure e le loro miserie, i loro risvolti umani e politici.
I protagonisti di Madama Sitrì che vergogna sono gli studenti, i commendatori, i borghesi, i popolani, gli allievi dell' Accademia Navale, gli artisti, le "ragazze di vita", come si chiamavano allora, e un grande poeta vernacolare: Cangillo.
Anche questo libro di Santini è l'analisi di una società e di una città. Di un'epoca che molti di noi hanno vissuto e che ai giovani apparirà grottesca, e per certi versi patetica, come un film di Fellini.
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