Le vicende rocambolesche del marchese Filippo Paulucci attraversano la storia d'Europa tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. È sugli anni dal 1812 al 1829, quando il marchese fu governatore generale a Riga, che si concentra l'affresco storico e il ritratto psicologico di Filippo Paulucci, anni di importanza fondamentale per la nascita di una società moderna e consapevole dei propri diritti in Lettonia. La narrazione si basa su documenti storici ed è ricca di suggestioni letterarie, avvolta in una suadente patina ottocentesca.
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