"Vera Durbé ama Van Gogh forse da sempre. E in partìcolare ne ama l'aspetto umano testimoniato dalle sue lettere, l'eterna ansia e l'eterno dissidio fra quel che Van Gogh era quel che avrebbe voluto essere. Così, come sempre ha fatto in ogni sua impresa, si è accinta a un'altra operazione apparentemente impossibile: presentare in maniera non consueta l'opera e l'aspetto umano di Van Gogh.
Ha scelto quattro opere, I girasoli, La camera da letto, L'autoritratto e Il dottor Gachet, corrispondenti a grandi linee aj momenti fondamentali del lavoro di Van Gogh, e nell'immenso corpus delle lettere ha rintracciato quelle relative alle opere in questione. E le ha commentate e ripubblicate a favorire un confronto diretto fra 1'opera e la sua lettura da parte dell'autore stesso. E ne viene fuori una lettura nuova, come di un Van Gogh che si autopresenta, ma senza forzare la lettura, fornendo quasi esclusivamente dati e problemi tecnici. E 1'operazione risulta oltremodo chiarificatrìce" .
Gianni Pozzi
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