ISBN: 978-88-7997-115-7
Pietro U. Dini
Aliletoescvr
Settembre
2010,
24cm × 17cm,
852 pagine,
Copertina a colori plastificata. Brossura. Illustrazioni in b/n.
Il Cinquecento fu il saeculum mirabile della filologia baltica non soltanto per la comparsa dei primi monumenti linguistici a stampa, propiziati dalla Riforma, ma anche per la ricchezza e la varietà delle teorie in circolazione su queste lingue. Il "momento linguistico" divenne prioritario: lì e allora giunse a compimento la teoresi anteriore (del Tre e Quattrocento) e si elabor&ogreave; quella successiva (che si dispiegherà fra Sei e Settecento).
Per la prima volta in questo libro, corredato di ampie appendici testuali, si studiano comparativamente le teorie sull'ambito linguistico baltico, le reazioni alle medesime e le reciproche contaminazioni. È questa la riflessione sulle lingue che accompagnò l'insorgere delle tre letterature baltiche (prussiana, lituana e lettone) e che segna l'inizio di una "linguistica baltica".
Le notizie linguistiche e le posizioni teoriche note al Cinquecento si rintracciano nelle tante descriptiones della Bàltia — Lituaniae, Samogethiae, Prussiae, Liuoniae, Sambiae — e nelle narrazioni sulle vicende storiche relative alla regione nelle opere dei tanti autori studiati. Si enucleano: la Teoria Slava, connessa con la Teoria Illirica, che costituisce la premessa remota della futura "questione balto-slava" nell'epoca del metodo storico-comparativo; la Teoria Greca, relativa al solo prussiano; la Teoria Latina, suscettibile di trasformazione in almeno tre varianti: Semilatina, Neolatina e Valacca, la Teoria Ebraica e altre teorie ancora (Alana, Erula, ecc.). L'innovativa Teoria Quadripartita suggerì, già nel Cinquecento, il riconoscimento dell'individualità del gruppo linguistico baltico nel contesto europeo.
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